Il parco delle Grazie sorge su un colle intorno alla chiesa e al convento delle Grazie, di proprietà dell’Asl. Il primo cenobio francescano è datato al 1474. L’attuale denominazione si diffuse in seguito ad alcuni avvenimenti miracolosi che si verificarono presso la fonte, che da allora venne chiamata Fonte delle Grazie.
Il Parco delle Grazie è considerato d’interesse storico – artistico, dunque sottoposto a tutela e questo ha comportato un lungo e complesso iter – con il coinvolgimento della Comunità Montana prima, dell’Afor poi e della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria – per potervi attuare gli interventi necessari per la riapertura. L’ultimo nulla osta per gli interventi al Parco delle Grazie è arrivato subito dopo Ferragosto con una nota della Sovrintendenza registrata al protocollo dell’Ente il 16 agosto con la quale, a seguito di un’ulteriore sollecitazione inviata dall’assessorato al verde pubblico il 28 giugno scorso, la Sovrintendenza stessa esprime parere favorevole di compatibilità paesaggistica per l’intervento di messa in sicurezza del parco.
“Dalla prossima settimana inizieranno gli interventi, annuncia l’assessore all’ambiente e al verde pubblico Benedetta Salvati, che consentiranno a breve la riapertura dello storico Parco Le Grazie, chiuso al pubblico dal 5 marzo del 2015 a causa dei danni subiti dagli alberi per il vento e gli eventi atmosferici. Fin dall’inizio del nostro mandato amministrativo – spiega l’assessore Salvati – abbiamo cercato di sbloccare questa vicenda annosa che privava i cittadini dell’accesso a uno dei parchi più belli e interessanti della città. Appena avremo completato gli interventi sugli alberi, che saranno eseguiti dall’Afor, ripristineremo tutti i sentieri e i camminamenti interni e sostituiremo i giochi per i bambini. Il parco storico delle Grazie tornerà così ad essere una parte importante e centrale della grande area verde tra viale Trento, viale Trieste, San Valentino e via Martin Luther King, il vero polmone verde della città utilizzato da centinaia di cittadini per attività sportive o semplicemente per relax. Il nostro obiettivo è valorizzare ulteriormente l’intera area con percorsi segnalati, cartellonistica, iniziative anche in collaborazione con le associazioni già presenti o interessate”.
L’intervento di messa in sicurezza del parco è stato progettato sulla base di diversi sopralluoghi iniziati già nel 2015, che hanno poi portato ad una relazione tecnica con la “Valutazione delle condizioni vegetative, fitosanitarie e biomeccaniche” degli alberi. In particolare, a seguito dei danni per il maltempo e considerate le condizioni generali delle alberature, sono state esaminate 52 piante ed effettuate 54 analisi tomografiche, con relativi calcoli di resistenza alla rottura. Sono stati tenuti in considerazione diversi elementi tecnici, si legge in una nota, la propensione al cedimento e la vulnerabilità sia nel tronco che nei rami, in considerazione della funzionalità principale dello spazio come area verde di accesso pubblico, per garantire il massimo della sicurezza ai frequentatori.
“L’Agenzia Forestale provvederà così, secondo le indicazioni del piano approvato, evidenzia l’assessore Salvati, all’abbattimento di 36 alberi e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle altre alberature che ne hanno bisogno, sempre secondo le indicazioni della relazione tecnica. Gli alberi abbattuti sono già stati in parte sostituiti con nuove alberature in altre zone della città e in parte saranno ripiantati anche all’interno del parco, dove comunque resterà una vegetazione fitta e pertanto i tecnici sconsigliano di ripiantumarli tutti in loco. In ogni caso, alla fine dell’intervento, il saldo complessivo tra alberi abbattuti e ripiantumati sarà positivo. In più avremo recuperato alla sua piena funzione un parco storico chiuso da anni e che – come detto – intendiamo valorizzare ulteriormente con nuove iniziative”.
Anche la fonte, tuttora collegata alla fontana, sarà ripulita così come la lapide, collocata proprio sopra la fontana, che riporta i versi di Furio Miselli
“Ci sta lassù a le Grazzie ‘na fontana/è, la fontana de san Bernardinu/Se ch’acqua bella! Pare argentu finu/che chi la bee se sende arsuscità.(Acqua che fa passallu ‘gni dolore,/acqua che lèa le pene da ‘gni core./Fontana mia, non te seccà…/co ‘st’acqua bella tia/i famm’arsanà!”