Desta preoccupazione la situazione di Acciai Speciali Terni.
Ieri c’è stata una audizione delle organizzazioni sindacali nella commissione attività produttive della Camera dei deputati, presieduta dall’onorevole Barbara Saltamartini, la commissaria della Lega di Terni, audizione convocata “alla luce del prolungamento della cassa integrazione e di prospettive non rassicuranti per il futuro”.
“Forte preoccupazione è stata espressa dai sindacati in merito alla problematica sulla ridistribuzione della produzione di acciaio e in particolare per l’arrivo di semi-lavorati dall’Indonesia che hanno invaso il mercato europeo: si parla di 50mila tonnellate di bramme tra prodotto già arrivato e quello che arriverà nei prossimi mesi. Questioni che pongono in discussione anche la centralità della siderurgia italiana e in particolare del Polo di Terni.
Si è discusso – è scritto in una nota della Saltamartini e dell’onorevole Virginio Caparvi segretario della Lega dell’Umbria – anche di infrastrutture inerenti l’attività di Ast, coinvolgendo Comune di Terni e Regione Umbria. In tal senso va riconosciuta una presenza costante delle istituzioni locali e in particolare del sindaco di Terni, Leonardo Latini, su tutta la vicenda”.
Nel corso della audizione Caparvi ha sottolineato come “la strategicità del Polo ternano debba essere il risultato di una presa di posizione del Governo rispetto alla produzione industriale in Italia e nello specifico nel siderurgico”. Il presidente della Commissione, Saltamartini, ha annunciato di aver convocato in Commissione i vertici aziendali per cercare di avere “un quadro più preciso delle strategie intraprese”.
“Le Acciaierie di Terni stanno assumendo interesse di valenza nazionale – secondo la Fiom CGIL.
L’azienda – afferma Alessandro Rampiconi segretario della FIOM-CGIL di Terni – sta attraversando un periodo di crisi produttiva e occupazionale come dimostra il ricorso alla cassa integrazione fino a febbraio 2020.
Chiediamo una verifica sull’attuazione dell’accordo sottoscritto il 3 dicembre del 2014 che si poneva due obiettivi fondamentali: dal punto di vista occupazionale 2.350 occupati diretti e a livello produttivo 1 milione di tonnellate di acciaio fuso annuo.
Il non raggiungimento di questi due obiettivi, anche a causa dell’importazione delle bramme dall’Indonesia, mette in discussione – a giudizio del segretario della FIOM – l’intero accordo e la sopravvivenza di almeno una linea produttiva.
A fronte di questa situazione la proprietà ThyssenKrupp ha registrato una perdita di 300 milioni di euro. In Europa si sta determinando un riassetto dei principali competitors.
Il Governo e il Parlamento devono intervenire e prendere una posizione in questo quadro di ristrutturazione della siderurgia nel suo complesso e per affrontare la fase di transizione industriale ed ecologica.
Occorre convocare un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico – conclude Rampiconi – per discutere della crisi della siderurgia, che è un settore industriale strategico, da cui dipendono diverse produzioni. Un tavolo che si rende necessario anche per il rinnovo dell’accordo del 2014 in scadenza a settembre 2020″.
Secondo i segretari nazionale e provinciale della FIM-CISL, Valerio D’Alò e Simone Liti “è necessario, da subito, verificare gli impegni sottoscritti nel piano industriale che scadrà a settembre prossimo e che AST continui ad investire sia sotto il profilo impiantistico per aumentare la sua capacità produttiva e gli standard di qualità , in ricerca e sviluppo, sia sul versante ambientale. Urgenti – secondo D’Alò e Liti – restano i lavori di completamento delle infrastrutture, sia quelle materiali che quelle immateriali di competenza territoriale, regionale e nazionale, necessarie allo sviluppo del sito e dell’economia ternana, a partire dal completamento della Orte-Civitavecchia che aspettiamo da anni. Inoltre – concludono i due segretari della FIM-CISL – è necessario che il governo si impegni a sollecitare la Tyssenkrupp a sostenere la strategicità del sito ternano.”
Sulla stessa lunghezza d’onda la UGL. Il segretario nazionale dei metalmeccanici, Daniele Francescangeli chiede al governo “di attivarsi per conoscere le vere intenzioni di Thyssenkrupp nei confronti di AST e di risolvere la grave carenza infrastrutturale, in particolare il trasporto merci su ferro oltre al corridoio autostradale Orte-Civitavecchia.”
Una verifica dell’accordo e del piano industriale la chiede anche Guglielmo Gambardella responsabile siderurgia della UILM il quale invoca anche un intervento del governo sull’Unione Europea affinché “vengano rafforzate le misure di salvaguardia delle produzioni di acciaio europeo.”