Emergono nuovi inquietanti elementi dall’indagine “Mai peggio” condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Terni, che ha portato all’arresto di 8 malviventi di origine campana, resisi responsabili di centinaia di truffe in danno di anziani di mezza Italia. Avevamo già detto delle fedi nuziali tolte dai delinquenti agli anziani, tra gli 80 ed i 95 anni, per “salvare” un figlio o un nipote dalla galera. Oggi si apprende che gli spietati truffatori non hanno avuto compassione neanche di un’anziana che – con la voce rotta dal pianto – li implorava di lasciarle la fede nunziale, unico ricordo del marito deceduto. Nessuna pietà per la nonnina: l’uomo le ha sfilato l’anello dal dito con fredda determinazione dicendole “è necessario”, abbandonandola poi in lacrime. Inoltre, i componenti della banda non perdevano occasione per truffarsi a vicenda per ottenere un maggior profitto. Gli esattori, infatti, scontenti della spartizione del bottino fatta dal capo, trattenevano parte degli oggetti preziosi di cui si erano impossessati, ritenendo di meritare una quota maggiore per il fatto che recandosi sul posto e“mettendoci la faccia” rischiavano di più. Ma anche il capo non era da meno. Avendo intuito il “pacco” ai suoi danni, ha immediatamente adottato le sue contromisure. Telefonando alle vittime come sedicente avvocato o Maresciallo dell’Arma, si faceva elencare e descrivere quali oggetti stessero consegnando. Ma la genialità napoletana non ha limiti ed ecco pronto il “contro pacco”. Gli esattori, infatti, dopo aver ritirato i monili, provvedevano a sostituirne una parte con bigiotteria del tutto simile, da consegnare al capo che, così, diventava lui stesso vittima di “truffa”.