È stato il suono del famoso “Violon noir”, uno Stradivari la cui storia si incrocia con quella tenebrosa dell’omicidio del suo proprietario – pugnalato e ritrovato a due mesi dalla morte, abbracciato al suo violino – ad aprire il 2019 della Filarmonica Umbra al teatro Secci di Terni. Per questo quinto concerto della stagione Guido Rimonda, nella duplice veste di solista proprietario di quell’inestimabile gioiello e direttore della Camerata Ducale, ha proposto un programma variegato e originale, che si è snodato dal fraseggio arioso e struggente del “Cantabile”, alle scoppiettanti Variazioni sul tema della Marsigliese di G.B. Viotti, dal Vivaldi dei Concerti sacri ad un Paganini vero “demonio col violino in mano”. Interessantissimo, a tal proposito, l’uso degli armonici, si legge in una nota, nell’esecuzione su una sola corda delle sue Variazioni sul tema rossiniano “Dal tuo stellato soglio” dal “ Mosè in Egitto”.
E in chiusura “La Campanella”, dal Concerto n°2 di Paganini, accompagnato magistralmente dalla “Camerata Ducale”, in cui il dialogo arguto violino-campanello ha riscosso il gradimento e l’applauso caloroso del pubblico.
Il programma della sezione Young, invece, ha visto esibirsi due giovani interpreti, il pianista Leone Keith Tuccinardi e il flautista Flavio Serafini, in ”Aria di Lenskij” dall’Onegin di Cajkovskij e nella “Fantasia sull’opera Der Freischutz” di Weber.