“L’unico invito che mi sento di rivolgere al sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo è di chiedere un “patto per la città”, che non nasca esclusivamente nel chiuso della sua maggioranza e dei luoghi della politica, ma che trovi il dialogo delle forze più vive delle imprese, del mondo solidaristico, della società civile ternana, dei luoghi dell’istruzione della formazione e della ricerca, dei rappresentanti del mondo economico e sindacale. Il “patto per Terni” ha bisogno non solo di una maggioranza consiliare, ma anche dell’apporto della parte più dinamica e responsabile della città, verso la quale i cittadini di Terni ripongono fiducia, anche nella prospettiva di recuperare lo spirito di coesione sociale e di comunità che sempre ha caratterizzato la città di Terni nel contesto regionale”.
Così la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini in una propria nota nella quale sottolinea che “non spetta al Presidente della Regione dire se ci sono le condizioni politiche perché un sindaco eletto direttamente dai cittadini, una maggioranza politica del Consiglio comunale che si è assunta l’impegno con gli elettori per il governo della città, le forze di opposizione che sono chiamate anch’esse alla responsabilità istituzionale pur nella dialettica del confronto e della alternatività della proposta politica, possano assicurare risposte concrete alla città. Tali decisioni possono essere assunte esclusivamente dal sindaco che valuterà anche con la sua maggioranza le condizioni della prosecuzione dell’azione di governo”. Aggiunge poi che quanto sta avvenendo a Terni “impone a tutti coloro che hanno responsabilità politiche ed istituzionali un atteggiamento di decisione di merito e non di mera polemica politica tra maggioranza ed opposizione, o all’interno della stessa maggioranza, o anche, ancor più grave, di dinamiche politiche interne al PD, che nulla hanno a che fare con il contributo all’azione di governo della città e al futuro degli interessi plurali dei cittadini”. La presidente assicura “che l’istituzione regionale non farà mancare la sua attenzione responsabile, mettendo in campo, come sempre è stato fatto, tutti gli strumenti di governo e di programmazione che possano contribuire a dare prospettive sia sul versante dei servizi pubblici, sia nelle politiche di crescita, di innovazione e di occupazione di cui in parte la Regione è titolata”. E aggiunge “la costruzione del programma strategico dell’area di crisi che trova copertura finanziaria negli impegni del Governo e della Regione Umbria, i contenuti inseriti nell’accordo 2014 per il futuro delle acciaierie, i fondi per innovazione e ricerca nelle imprese ad alto contenuto di ricerca, i fondi FESR per la riqualificazione urbana e per Agenda Urbana di cinque Comuni umbri, tra cui appunto Terni, gli investimenti finanziari per l’edilizia ospedaliera, per le nuove tecnologie dell’ospedale di Terni, gli impegni sostenuti con il Governo sui temi delle infrastrutture materiali e digitali, necessitano di dare un percorso responsabile alla città di Terni e alla sua comunità di cittadini”.