“La Cooperativa Cmt di Terni non ha problemi economici, fa utili, quindi la procedura di licenziamento collettivo è anomala”. È la denuncia delle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti che spiegano come “dopo una serie di riunioni alla presenza della Regione Umbria, hanno ritenuto insufficienti le proposte presentate dalla cooperativa. Riteniamo inoltre – proseguono – che il criterio effettivamente applicato dalla cooperativa nell’intera operazione sia discriminatorio e comunque in violazione del contratto di lavoro di riferimento e lesivi della dignità professionale dei lavoratori”. Con questa procedura la Cmt vorrebbe, infatti, licenziare sei soci-lavoratori: quattro della struttura amministrativa e due della struttura tecnica. Si tratta di lavoratori ultra cinquantenni che avvieranno una battaglia legale. La giustificazione della cooperativa è quella di esternalizzare alcuni servizi per essere più competitiva in vista di un bando di gara che dovrebbe esserci nel 2020. I sindacati, però, ritengono che l’abbassamento dei costi, con questa procedura, non sarebbe neanche di 200.000 euro. Ma è certo che la Cmt non ha problemi economici, i conti sono in ordine e delineano un quadro più che positivo.
Le organizzazioni sindacali, durante la trattativa, avevano proposto un piano di riorganizzazione del personale che prevedeva l’azzeramento del costo sociale tramite l’applicazione di strumenti previsti dalle normative vigenti come la sospensione per tre lavoratori ed il demansionamento degli altri tre. “Proposte – affermano i sindacati – che inspiegabilmente non sono state nemmeno prese in considerazione, nonostante avessero potuto produrre, almeno in alcune parti, addirittura un minore impegno economico per la cooperativa”.
Non solo. La Cmt, il 24 maggio scorso, ha comunicato, pur in presenza di una solidità economica, una crisi di liquidità dovuta ai ritardi di pagamento da parte del Comune di Terni per gli anni 2017 e 2018 per un totale di 2.300.000 euro. “Questa crisi – aggiungono le organizzazioni sindacali – mette a repentaglio il pagamento delle mensilità da maggio in poi per i 90 dipendenti della cooperativa se il commissario prefettizio non sblocca almeno in parte questi pagamenti”.
I sindacati hanno scritto al Prefetto di Terni, al Commissario Straordinario del Comune e alla Cmt ma finora con scarsi risultati.
“I licenziamenti collettivi – hanno dichiarato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti – sono irricevibili e non intendiamo scendere a compromessi. Resta invece oltremodo grave l’atteggiamento della cooperativa Cmt, che non ha voluto trovare soluzioni alternative agli esuberi ma ha preferito proseguire sulla linea tenuta finora, offensiva della dignità dei propri dipendenti e delle norme, esponendosi così a seri rischi dettati dall’inevitabile vortice giudiziario che la vicenda innescherà”.
Infine i sindacati hanno sottolineato come “nessun candidato sindaco ha speso una parola sulla situazione di questi lavoratori”.